Nel settore del diritto societario, specialmente nelle operazioni di venture capital e private equity, la "liquidation preference" è una clausola contrattuale che riveste un ruolo fondamentale nella tutela degli investitori istituzionali. Il quesito riguarda la natura di questa clausola, il suo funzionamento concreto e le sue implicazioni per gli investitori e i soci fondatori, in particolare in caso di vendita (exit) o liquidazione di una startup
La "liquidation preference" o "liquidazione preferenziale" è un meccanismo contrattuale inserito nei documenti regolanti l'investimento (come accordi di investimento o patti parasociali) che concede agli investitori il diritto di ricevere prioritariamente una quota del ricavato in caso di vendita della società o liquidazione della stessa, rispetto agli altri soci.
"Con riferimento alla ripartizione dei proventi in caso di vendita o liquidazione della startup, si può prevedere la liquidazione preferenziale (c.d. liquidation preference), che concede ai beneficiari il diritto di prelazione nella distribuzione del ricavato dalla vendita della startup (exit) o dalla sua liquidazione per motivi legati, ad esempio, ad una crisi d'impresa o fusione"
Le modalità di applicazione della liquidation preference possono variare e, tipicamente, sono previste tre principali tipologie:
Tipologia: Non participating
Descrizione: L'investitore ha diritto a ricevere in via prioritaria l'importo investito (o un multiplo di esso); eventuali proventi eccedenti sono distribuiti tra gli altri azionisti.
Tipologia: Full-participating
Descrizione: L'investitore, dopo aver ricevuto la quota spettante in via preferenziale, partecipa anche alla distribuzione dell'eccedenza insieme agli altri soci
Tipologia: Capped Participating
Descrizione: L'investitore partecipa alla distribuzione dell'eccedenza fino a un certo limite massimo (“cap”); oltre tale soglia, non potrà ricevere ulteriori proventi
"in caso: - di liquidazione preferenziale “non-participating” i proventi in eccesso rispetto all'ammontare dell'investimento sono distribuiti tra gli altri azionisti; - di liquidazione “full-participating” l'investitore partecipa alla distribuzione della parte in eccesso con gli altri soci; - di liquidazione “capped participating” la partecipazione dell'investitore alla distribuzione della parte in eccesso avviene fino ad un limite massimo chiamato cap."
La finalità principale di questa clausola è tutelare l'investitore dal rischio connesso all'investimento in società ad alto potenziale ma anche ad alto rischio, come le startup. Garantisce che, in caso di eventi di liquidazione o vendita, l'investitore possa recuperare almeno l'importo investito prima che i fondatori o altri soci ricevano una quota dei proventi. Ciò incentiva gli investimenti in fase iniziale e facilita la raccolta di capitali.
"Gli investitori istituzionali di private equity prevedono nei documenti contrattuali [...] le modalità, le condizioni e i criteri di dismissione della partecipazione (c.d. exit o way-out) [...]. Con riferimento alla ripartizione dei proventi in caso di vendita o liquidazione della startup, si può prevedere la liquidazione preferenziale (c.d. liquidation preference), che concede ai beneficiari il diritto di prelazione nella distribuzione del ricavato dalla vendita della startup (exit) o dalla sua liquidazione per motivi legati, ad esempio, ad una crisi d'impresa o fusione"
Vediamo le implicazioni della clausola di liquidation preference per gli investitori e soci fondatori
La clausola di liquidation preference rappresenta uno strumento centrale negli accordi di venture capital per bilanciare la tutela dell'investitore e le aspettative dei fondatori. La sua formulazione concreta (non-participating, full-participating, capped participating) incide direttamente sulla suddivisione dei proventi e sulle strategie di exit, rendendo essenziale una negoziazione consapevole e informata di tale clausola.
"Le più frequenti modalità di dismettere la partecipazione sono la quotazione in borsa, la cessione dell'intera partecipazione a terzi (partner finanziari o industriali) attraverso trattativa privata (c.d. trade sale), e l'opzione di vendita (c.d. put). Con riferimento alla ripartizione dei proventi in caso di vendita o liquidazione della startup, si può prevedere la liquidazione preferenziale (c.d. liquidation preference), che concede ai beneficiari il diritto di prelazione nella distribuzione del ricavato dalla vendita della startup (exit) o dalla sua liquidazione [...]; in caso: - di liquidazione preferenziale “non-participating” i proventi in eccesso rispetto all'ammontare dell'investimento sono distribuiti tra gli altri azionisti; - di liquidazione “full-participating” l'investitore partecipa alla distribuzione della parte in eccesso con gli altri soci; - di liquidazione “capped participating” la partecipazione dell'investitore alla distribuzione della parte in eccesso avviene fino ad un limite massimo chiamato cap."
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